L'arte è espressione della propria epoca, sia nella forma che assume sia nei rapporti che ha con la società nel suo complesso.
La società moderna si è rapidamente evoluta aumentando esponenzialmente la propria complessità. L'arte, di conseguenza, ha dovuto sottostare ad un rapido mutamento nella dinamica produttore/fruitore. In questo delicato rapporto si sono inseriti una pluralità di soggetti, figli della propria epoca.
Senza voler scomodare troppo la storia, non è che sia passato molto tempo da quando il rapporto dei produttori era strettamente commesso con quello dei fruitori. Il rapporto committente ed artista, a ben vedere dista da noi solo pochi secoli. Il primo grande cambiamento lo si è avuto con Napoleone III e la sua idea di aprire il Salon des Refusés, aprendo ai borghesi l'opportunità di acquistare delle opere che non fossero strettamente accademiche e di far nascere una nuova categoria di intellettuali che divenne interprete e mediatore tra lo spirito dell'artista e l'intelletto del fruitore. Nacquero così un po' alla volta schiere di critici.
Oggi la situazione la conoscono tutti. Le categorie di personaggi legati all'indotto sono aumentate a dismisura: galleristi, mercanti, uffici stampa, curatori, giornalisti, blogger, video imbonitori, ambulanti in fiere, etc.

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