Nel 1952 Frank O'Hara dispensava nella su a New York, Beat fin nel midollo, alcuni saggi consigli per poter "emergere".
Se siete artisti emergenti, e se avete un animo Beat potreste provare a seguirne qualcuno. Non tutti certo, ma così incrementerete la vostra creatività.
COME PROCEDERE NELLE ARTI.
I. Studio particolareggiato dell'atto creativo.
1. Svuotati completamente.
2. Pensa a cose remote.
3. Sono le 12.00. Prendi l'adulto e buttalo fuori dal letto. Bisognerebbe lavorare con tutto comodo, sai, solo quando non c'è altro da fare. Se a letto con te ci sono altre persone, dovresti dirgli di prendere il largo. Non puoi lavorare con qualcuno tra i piedi.
4. Se sei del tipo che pensa a parole - dipingi!
5. Pensa a un grande colore - chi se ne frega se ti chiamano Rothko. Libera il fanciullo che c'è in te. Liberalo.
6. Li senti quando dicono che la pittura è azione? Noi diciamo che la pittura è la timida valutazione che i leoni danno di te.
7. Dicono che non ci dovrebbe essere differenza tra le tue pareti e il tuo lavoro, ma non È che una debole previsione del futuro. Sappiamo che è l'io a fare davvero la storia, e se non È così, non sono affari tuoi.
8. Dicono che la pittura è azione. Noi diciamo ricorda i tuoi nemici e coltiva anche il minimo insulto. Presentati come Delacroix. Quando te ne vai, distribuisci i tuoi pastelli umidi. Sii pronto ad ammettere che la gelosia ti stimola più dell'arte. Dicono che l'azione è pittura. Bè, non è vero, e sappiamo tutti che l'espressionismo si è trasferito in periferia.
9. Se ti interessano le scuole, scegline una interessata a te. Piero Della Francesca è dalla nostra quando dice: (Le scuole sono per i fessi). Siamo troppo confusi per decidere il giusto modo di prenderla. Comunque, questo è quanto abbiamo osservato: buone o cattive, le scuole sono compagnie di assicurazione. Entra nei loro uffici e ti farai una posizione. Possiamo disprezzarli finché vuoi, ma i preraffaelliti qui sono e qui restano.
10. Non limitarti a dipingere. Diventa un uomo di successo a tutto tondo come Baudelaire.
11. Ricorda di disprezzare i tuoi insegnanti o, se è per questo, chiunque ti spiattella le cose sulla faccia. È fondamentale. A questo punto, per esempio, dovresti aver stabilito che noi orientali comunisti ed ebrei siamo un'assoluta perdita di tempo. Questo ti aiuterà nella vita, e noi diciamo (la vita prima dell'arte). Tutte le altre posizioni sono sprofondate nel noioso pantano della dedizione. Nessuno dipinge per scelta.
12. Se non ammiri nessuno dei pittori precedenti, dipingi tu stesso due volte tanto e finirai presto per sostituirlo.
13. I giovani vogliono bruciare i musei. Noi ci siamo dentro - come la mettiamo? Meglio distruggere gli odori dello zoo. Come facciamo a dipingere elefanti e ippopotami? Abbraccia la borghesia. Sono cent'anni che digrigniamo i denti e non ne possiamo più. Di cosa dovremmo riempire le grandi tele vuote in fondo alla grande mansarda vuota? Perché tu hai una mansarda, vero?
14. È il fascino dell'orrido a ossessionare il giovane pittore? Sono le convenzioni ad assediare le tumultuose cittadelle dell'immaginazione? Non abbiamo la nausea di sincerità? Noi ti diciamo: drizza e schizza - fotti e fottitene. Ti stiamo dicendo di cominciare. Comincia! Comincia da dove vuoi. Fosse pure nella gola di quella stronzona di tua madre. Ok? Che ne diresti di spiaccicare qualche gocciolina rosso- arancione sull'insopportabile condiscendenza quotidiana del tuo insegnante? Inventati qualcosa che sgonfi un po' dei palloni semantici più noti; brancolamenti, essenza, pittura pura, mancanza di spessore, catalizzatore, grumo, e dì un po', che effetto ti fanno titoli del tipo (Innscape), (Notti e Periferie Norvegesi), (Nø 188, 1959), (Hey Mama Baby), (Mondula), o (Natura Morta con Naso)? Anche se il quadro è piccolo, diciamo centottanta per due e settanta, È pur sempre un inizio. Se poi è grosso come un francobollo, chiamalo collage - ma comincia.
15. Se tenti un quadro nero, sappi che la verità è bellezza, ma la merda è merda.
16. Se tenti un quadro figurativo, considera che non c'è distorsione che faccia sembrare un quadro più disinvolto. Dobbiamo convincerne gli altri prima ancora di riconoscerlo noi stessi. All'inizio, l'identità È un sogno. Alla fine, è un incubo.
17. Non essere nervoso. Tutti noi pittori odiamo le donne; sempre che non odiamo gli uomini.
18. Odia gli animali. Con loro la pittura ha chiuso.
19. Quando sei alle prese con le astrazioni, astieniti, per quanto puoi, da simbolismi personali, a meno che non miri al pettegolezzo... Lo sanno tutti che la grandezza conta.
20. Quando ti chiedono dei vecchi maestri, non trascurare mi raccomando le tue teorie sui cambiamenti culturali e su come l'esistenza di un'opera d'arte sia solo una parte minima dell'immaginazione umana. I greci hanno colorato le statue, gli spagnoli hanno macellato i tori, i tedeschi hanno inventato la hasenpfeffer. Noi sogniamo, e agiamo sperando impazienti nella fama senza fatica, nell'ammirazione senza contratto, nel sesso con erezione. I nigeriani odiano a morte i negri.
Saggezza d'altri tempi ...
ma non finiscono qui i consigli.
2. Lavorare al quadro.
Come dovrebbe fluire l'atto creativo.
1. Ora hai un quadro. La mansarda è tranquilla. Della realtà sei stanco da mesi - la realtà legata alla pittura, si intende. La New York School è un dato di fatto. Magari questo quadro darà l'avvio a una scuola in un'altra città. Hai cominciato - e ora vai col verde SENZA ALCUN NESSO - sì, così. Dobbiamo assicurarci che nessuno ti accusi di una facile relazione univoca con gli oggetti e i manufatti della cultura. Sei la cultura del cambiamento e il cambiamento della cultura - non so se ti rendi conto della padronanza esaltante della situazione. In un certo senso, sei proprio il pittore rinascimentale che meno ammiri. Dopotutto, sei moderno abbastanza per tutto questo, no? Non essere sentimentale. O vai avanti col quadro o lo lasci perdere. E' troppo tardi per ricavarne un collage. Se sei a corto di idee non vergognarti; significa solo che il quadro è finito.
2. Compaiono i colori. I suoni della vita quotidiana entrano, come un pomodoro fatto a fettine, nella vasta regione del panno bianco. Ricorda, non ci sono telecamere a registrare. Della scelta che fai rispondi davanti ai tribunali della città. Uno ne risulta influenzato o infettato. Che lavori a fare? Non gliene frega niente a nessuno. Né ora né mai. Ma Michelangelo si è appena rivoltato nella tomba. Ha la fronte corrugata e tu, come quei fiorentini ottusi, lo accusi di omosessualità. Lui comincia a tornare nella sua posizione, ma non prima di ritrovarti ai suoi piedi, implorando il formaggio che ha tra le dita.
3. A questo punto esci a farti un panino caldo al pastrami e vicino ordinaci fagioli e una bottiglia di birra. Tasta la cameriera, o, se preferisci, il cameriere. Ora torna alla tua tela - rinfrescato e rinvigorito.
4. Michelangelo??? E poi a chi piace il formaggio? Chiama un amico al telefono. Non sollevare mai la cornetta prima che il telefono abbia squillato quattro volte. Dilungati sul tuo recente fallimento. (Ah, a proposito, ti deprime? Bé, ogni generazione ha i suoi problemi). Comportati come se nel tuo lavoro ci fosse continuità, ma se non c'è, è perché quella posizione è davvero più grande. Fai presenti le connessioni tra te e Picasso che al mattino dipinge un quadro cubista, dopo pranzo fa un disegno alla da Vinci e prima dei cocktail ricava una tela Sturm und Drang' dall'oeuvrè di Bone Surrel. L'elemento di continuità è il suo io.
5. Ti senti abbastanza indaffarato? Indaffarato davvero. Se hai avuto tempo per pensare, non ne verrà fuori un buon quadro. Prova a invertire tutte le relazioni. Vedrai che si formeranno dei fossi dove prima c'erano dei dossi. Se non altro sarà divertente, e il divertimento è l'alba del Genio.
6. Se sei a metà giornata, comunque, rinuncia a usare la terra d'ambra al posto del blu di Prussia. L'imitazione è l'affermazione iniziale di un'anima appassionata; non è forse vero che James Joyce era in debito con Ibsen, come sappiamo dalle sue stesse parole (di nuovo sotto torchio, eh Ib).
7. In seguito, imita te stesso. Chi ti piace più di tutti in fondo? Non aver paura di infognarti in uno stile. La stessa parola stile ha un che di snob, e noi artisti non dobbiamo dimenticarci con chi abbiamo a che fare.
8. Affina la tua esperienza. Ora cerca di ricordare l'ultima idea che ti ha interessato. L'amore non frutta che dolore, e tende a disperdere i sentimenti più importanti. Lavora attingendo da una lattina di pittura verde. Pubblicamente ammetti la democrazia. Privatamente ruba i panni a tutti.
9. Se temi di avere per le mani un tour de force, stai attento a non sporgerti all'indietro. Certe volte è meglio sembrare forti che esserlo. Comunque sia, non dimenticarti del cuore... Ma forse ti portiamo fuori strada... Dimentica il cuore. Esser seri significa non trascurare niente. Se non riesci a sopportarlo hai buone probabilità di diventare un pittore.
10. Qualunque cosa succeda, non ti divertire. Se lo fai, tutto quello che tanto saggiamente è stato espresso è andato assolutamente sprecato. La vera natura dell'arte, contrapposta alla vita, è che nella prima (l'arte) bisogna essere un'autentica maschera di sofferenza, mentre nella seconda (la vita), l'intera scena dev'essere dominata solo da denti bianchi. Nell'arte piangiamo. Con la vita cantiamo.
L'amico Larry Rivers li ha seguiti e i risultati sono con i fiocchi.
Quasi mezzo milione di dollari.
Sicuramente non tutti riusciranno ad emulare tali risultati, ma la morale forse risiede nel vivere sempre tutto fino in fondo come fecero i Beat negli anni cinquanta: discutendo e vivendo senza pregiudizi la loro voglia d'arte.