mercoledì 16 dicembre 2015

una stroncatura porta bene

Le stroncature non si usano più da molto tempo, ma fanno bene. Siamo troppo abituati ad una critica apologetica fondata sul nulla narcisistico del critico di turno che, guardandosi allo specchio, trova parole fulgide e osannanti la grandezza dell'artista di turno.
Comunque, ogni tanto, c'è chi si muove fuori dal coro. Luca Beatrice ad esempio. Le sue parole: Giovani, carini e mosci. Scivolano nel decorativo: non danno fastidio a nessuno e si vendono bene. Ma che noia non lasciano dubbi: si tratta proprio di una stroncatura.
Comunque non bisogna prendersela troppo, la storia passata, quando il fare arte implicava prendere delle posizioni forti, le stroncature fioccavano a destra e a manca ma molte vittime, nel tempo, sono state abbondantemente rivalutate dalla storia.
Ben venga la critica che critica e non si limita ad elogiare, sempre che argomenti le proprie idee e dia spazio alla difesa e alla risposta. Che rispondere ad un giudizio lapidario come:  “Tele centinate che citano il minimalismo nella versione Ikea (Santo Tolone)" . Certo che il Minimalismo è stata una corrente di idee che ha attraversato l'arte in diverse discipline, compreso il design, ma l'Ikea è un azienda che produce mobili di design realizzati economicamente e venduti a prezzi bassi. Che giudizio è?  E come si fa a dire che ci sono " sculture stanche"? Di che, di stare in piedi visto che dopo le si definisce " afflosciate su se stesse"?
Forse l'articolo, che ammetto di non avere letto, approfondisce meglio il pensiero più di quanto si evince dalla sua citazione in www.artribune.com certo è che anche nelle stroncature si sente un po' di aroma narcisistico.

1 commento:

  1. Una risposta a Luca Beatrice arriva da Gian Maria Tosatti e riporta la palla al centro.
    a chi interessa: http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=48086&IDCategoria=1

    RispondiElimina