Le mostre sono l'effimero. Durano qualche mese e poi muoiono lasciando pacchi di cataloghi nei Remainders, o al macero se vanno proprio male.
Altri settori dela cultura replicano, rieditano, distribuiscono nuovamente i loro prodotti. Soprattutto i prodotti più validi e che hanno reso maggiormente.
Ma le mostre?
Una mostra, quando è stata curata bene, con criteri filologici interessanti, è istruttiva, è godibile anche a distanza di anni.
Forse questa potrebbe essere una proposta provocatoria, e spero lo sia, ma mi piacerebbe vedere la mostra su gli anni trenta portata in qualche museo americano. Vedere quel bel catalogo tradotto in cinese e portato con armi e bagagli nel paese del sol levante.
Se all'estero capissero gli anni trenta, forse potrebbero apprezzare di più anche i nostri artisti contemporanei che da quelle ceneri si sono formati e che negli anni successivi hanno fatto passi da gigante.
martedì 21 luglio 2009
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