Una domanda che dovremmo porci più spesso, così come dovremmo domandarci che cosa hanno significato per l'arte i premi nel nostro recente passato.
Forse dovremmo specificare, per quanti non conoscano la realtà di oggi fatta da una miriade di premi e rassegna dai nomi più strani e da regolamenti più astrusi tenuti in luoghi più o meno noti. Dovremmo innanzitutto distinguere i premi "mecenatistici" dai premi "lotteria".
I premi "mecenatistici" possono essere definiti quelli che una volta venivano istituiti da veri e propri mecenati delle arti. I loro scopi erano i più disparati: generare consenso (premio Esso, premio Marzotto, ....), ricordare una persona scomparsa (premio senatore Borletti,...), costituire una raccolta museale (premio Lissone, ...).
Ma ora, cosa ci rimane?
Premi un po' mercenari, premi lotteria. Si paga un biglietto e qualcuno viene sorteggiato. Qualcuno ha un piccolo tornaconto e molti un attestato di partecipazione.
Una situazione un po' triste, no?
Eppure, con le risorse del web, il crowd funding, e un po' di social, si potrebbe costituire una nuova formula per fare delle cose serie. Un tornaconto per tutti, un progresso sociale nelle arti.
Chissà?
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