C'è stato un tempo dei sogni.
Ma Maya si era divertita soltanto un po' imbellettando il suo velo.
Quando poi il Kali Yuga ha mostrato il suo vero aspetto dopo che falsi profeti avevano annunciato l'avvento dell'era dell'oro, un Satya Yuga che ha spazzato via i sogni e portato l'avere al centro della realtà emarginando l'essere, ci siamo ritrovati confusi e bisognosi di punti di riferimento.
Un preambolo che a molti sembrerà criptico, ad altri ovvio e a qualcuno di buona volontà uno stimolo per andarsi a cercare i significati delle parole che dicono senza dire. Un preambolo doveroso fatto in questo "non luogo" dove dico cose che forse qualcuno ascolta. Un preambolo che mi sorge ripensando alle biografie di recenti "recenti artisti". Non quelle mitiche di altre generazioni, ma di quelle di artisti che fanno parte della mia generazione o, più probabilmente, di quella leggermente precedente di cui comunque io ho vissuto da "fratello minore".
Ripenso alla biografia romanzata di Patti Smith, la volontà di esprimersi a tutti i costi che animava queste persone, le opportunità di un mondo (o contesto come si usa circoscrivere oggi una realtà contingente) che oggi non esiste più; ripensando a tute quelle esperienze che era possibile fare semplicemente con un po' di fatica, sudore e sacrificio. ... ripensando a ciò, e guardandomi intorno non posso che sperare esista ancora un po' di brace ardente sotto questo mare di cenere.

Con la speranza che le menti vergini si aprano in direzioni migliori di quelle che le hanno precedute e creato tale scempio. Con la speranza che echi lontani risuonino amplificati da casse di risonanza di petti nuovi dopo il sonoro silenzio del conformismo liberista, egoista ed egocentrico. Che si torni a guardare le stelle come uno spettacolo superiore a qualsiasi altro offerto dal migliore degli schermi panoramici 4k, 3d e surround.
Se siete dei giovani artisti non perdete tempo. Apritevi al mondo; cercate di assorbire tutto perché è nella giovinezza che si manifesta quella che io definirei "creatività primaria", vale a dire quella originale e primigenia. Non che sia qualcosa di innato, ma è una libera elaborazione di quanto si assorbe di conoscenza. Superata una certa età, la creatività cambia e si perde quella primaria. In età matura la creazione avviene attraverso processi rielaborativi sia dell'appreso sia del creato nella propria originalità primigenia.
Cerate quindi senza freni, ma guardate anche con mente aperta (o ascoltate, se siete artisti ma non dello specifico settore delle arti visive, i principi sono generali e valgono anche per voi). Assorbite, digerite, decantate il vostro sapere. Fatelo diventare roccia. Un domani servirà ancora e nulla andrà sprecato.
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