domenica 19 luglio 2009

E un chissene frega dell'arte non ci starebbe bene?

Racconto fantastico





ogni riferimento a fatti o persone è puramente casuale e non voluto.


:-(



Un artista debosciato, irriverente e molto arrogante muore giovane dopo aver vissuto una breve vita dissoluta ed intensa in compagnia di moltissimi amici con cui divideva tutto quello che riusciva ad avere.


Le sue pochissime opere rimangono chiuse per un lungo tempo tra le cianfrusaglie del castello della ricca zia che lo ospitava. Alcuni suoi amici sopravvivono a quel periodo di adolescenziale incoscienza e dissolutezza. Dopo molti anni e con le poche cose rimaste in mano ad alcuni collezionisti e galleristi illuminati, con l'aiuto di critici che in gioventù hanno frequentato le sue feste e condiviso la sua follia, pubblicano un libro, organizzano una mostra e creano un fenomeno. La mostra fa il giro del mondo. I più grandi musei se la contendono. L'artista scomparso diventa un eroe epico. Tutti ne parlano. Alcune sue opere compaiono in prestigiose case d'asta e battono ogni record di vendita. Le irriverenti opere diventano così uno dei più ambiti oggetti d'arte del momento. La ricca zia, che con il passare degli anni non è più così ricca e il castello si è mangiato in costi di manutenzione tutto il suo patrimonio, incalzata dalla domanda di commercianti d'arte di tutto il mondo, scende in cantina per fare un inventario. La confusione è tanta e i materiali abbandonati ridotti in qualche modo ad ammassi quasi informi lasciano intravedere pochissime opere finite, alcune iniziate, ma non finite, e tantissima materia prima. La zia, ricredutasi sul valore del compianto nipotino, incomincia una meritoria opere di catalogazione costituendo l'immancabile fondazione per la tutela e la promozione della sua arte. Detto e fatto. Migliaia di opere vengono archiviate, fiumi di soldi passano di mano in mano. Alcune opere non vengono archiviate. Fioccano le denunce e le querele degli esclusi, si lanciano strali, pettegolezzi e maldicenze. Avvocati che citano in giudizio, avvocati che resistono in giudizio, parcelle di periti che contro battono a periti, giudici a bocca aperta ad ascoltare dotte ed erudite argomentazioni sul modus operandi, sul materiale utilizzato nell'esecuzione, sula materia che canta e sull'emozione che esprime. La siae che pretende il suo giusto e meritato compenso per l'azione di mediazione obbligatoria, coatta ed irrinunciabile su diritti d'immagine e di seguito sul incremento di valore di opere la cui natura deve essere sentenziata ancora in cassazione.E l'artista? E il suo sorriso gioioso quando inzaccherato infilava con le mani tele in secchi pieni di colla e colore?





E un chissene frega dell'arte non ci starebbe bene?

2 commenti:

  1. Forse un caso di cronaca dei tanti commenta da se la fantasia

    http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/arte/news/falsi-angeli/falsi-angeli/falsi-angeli.html

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    1. ora riprovano da altre parti:
      http://www.archiviofrancoangeli.org/

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